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150 ANNI DI STORIA PER IL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO

STATO MAGGIORE DIFESA[SPLIT]ATTUALITÀ E EVENTI

24/07/2015

Auguri alla Capitaneria di Porto che lo scorso 20 luglio ha compiuto 150 anni. Un secolo e mezzo di vita, di tradizioni, di cultura e, in particolare, di professionalità nel garantire la sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, la gestione e il controllo attraverso il rispetto normativo delle attività sul mare e portuali, la tutela dell’ecosistema marino, il controllo sulla filiera della pesca e la salvaguardia della vita umana in mare. Il Corpo delle Capitanerie di Porto, che fu fondato nel 1865 con il decreto istitutivo firmato a Firenze da Vittorio Emanuele II, rappresenta oggi - per il suo Comandante Generale, ammiraglio Felicio Angrisano - “Un modello di efficienza, economicità e qualità in termini di servizi resi ai cittadini”. Per festeggiare la ricorrenza si è svolta, presso il Forte Michelangelo nel Porto di Civitavecchia, una cerimonia alla quale ha presenziato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, il quale ha sottolineato come: “Per attuare la cosiddetta ‘funzione marittima’ dello Stato, intesa come capacità di tutelare gli interessi della collettività legati agli usi civili e produttivi della vita marittima e portuale del Paese, sia necessaria una Pubblica Amministrazione in grado di offrire risposte concrete e che sappia trasmettere al cittadino un’immagine trasparente, flessibile ed equilibrata”. Le Capitanerie di Porto sono sempre state un Corpo specialistico della Marina Militare, questo è ciò che risalta dalle parole del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi : “Le Capitanerie di Porto sono uno dei pilastri fondamentali della nostra Forza Armata e della capacità marittima nazionale e quindi, quando sento parlare qualcuno che teme che la Marina Militare possa mangiare le Capitanerie di Porto, possa divorarle, mi sembra di sentire come esempio quello di un genitore che possa mangiare il figlio. In questa ricorrenza voglio affermare che la Marina, per prima, intende salvaguardare le Capitanerie di Porto. Noi per primi vi consideriamo fratelli marinai. Abbiate fiducia nella nostra Forza Armata”. 150 anni di un’istituzione, concepita all’indomani dell’unità d’Italia, che recava, già allora, le prospettive moderne e di sviluppo verso le esigenze del mondo produttivo marittimo e portuale. Un Corpo nato con una sua propria identità e con una propria specialità, entrambe funzionali ad una missione precisa e ben definita rivolta ai settori dell’economia del mare: i porti, il trasporto marittimo, la sicurezza della navigazione marittima e portuale e l’ecosistema marino. Le Capitanerie di Porto, a cui compete inoltre la tutela del demanio marittimo, del litorale costiero e delle risorse ittiche, rappresentano un macro modello organizzativo che associa, ai tradizionali compiti tecnici ed amministrativi, funzioni operative e di controllo tese non solo a metter fine a comportamenti illeciti ma, anche e soprattutto, ad educare alla legalità e alla fiducia nelle Istituzioni. Nel corso dei loro 150 anni di storia, il 1984 costituisce un anno da ricordare. Con la legge 84 del 1984, infatti, l’ispettorato del Corpo delle Capitanerie di Porto fu elevato a Comando Generale, retto da un Comandante Generale. Si trattò di un periodo importante di rilancio del Corpo anche in termini di mezzi. Furono acquisiti mezzi sempre più importanti e sempre più si estesero anche le capacità del Corpo, che vanno dal settore aereo, all’alto mare e al settore navale. Il Corpo però mantenne sempre la sua complementarità originaria con il resto della Marina Militare, la Forza Armata di cui fa parte, complementarità che discende soprattutto dalle esigenze e dagli scenari operativi degli ultimi anni.

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